Sono stata dea madre, il volto donna di dio,
demone del vento, vivevo nel tronco dei salici
voi diceste che mi aveva creata di polvere
argilla e terra, fuoco e aria, dell’uomo compagna
ma Adamo mi volle sottomessa in ogni cosa
– compreso l’amore –
E il vostro dio patriarca gli diede ragione
Allora pronunciai il suo nome – bestemmia, diceste –
E fuggii sul mar rosso, con demoni lascivi
Perché per loro, per loro non era prigione l’amore
Allora mi chiamaste regina di lussuria
– perché temete l’amore –
E pronunciaste formule per proteggere i figli
Col nome di Eva tracciaste cerchi intorno alle culle
Eva che vi portò sciagura, la preferiste a me
Preferiste una donna che partoriva nel dolore
E il piacere della carne lo chiamaste peccato
– perché non conoscete amore –
E quando i vostri figli ridevano nel sonno
Non la credeste gioia, mi deste la colpa di volerli rapire
poiché odiate il riso, amate l’angoscia
vi tormentate con domande su ciò che sia bene o male
lamentate la brevità della vita e vi scordate di viverla
– perché l’amore uccide –
Venni di notte come gufo a sedurre i vostri ragazzi
I mariti cui mai avreste dato piacere
Lo conoscevano tra le mie braccia per la prima volta
Per questo ancora mi deste un nome osceno
Perché nulla di ciò che è bello vi può piacere
e tutto sporcate coi vostri pensieri immondi
– così uccidete l’amore
Diceste che succhiavo la carne e il sangue dei vostri uomini
Voi piuttosto! Negando la vostra pelle al loro sguardo e alle mani
Avete divorato la loro linfa vitale, che io di notte restituivo
Avete scelto per me un altro nome, cambiato la mia storia
Ma mi resta l’unico regno su cui mai avrete alcun potere
– la parte opposta dello specchio
Tempo fa avevo scritto alcune cose sui peccati capitali, parte in versi, parte in prosa come brevissimi “racconti” o riflessioni. Pensavo di postarli un po’ per volta, questo è il primo.

Il sigillo di Lilith
Bellissimo… Molto, molto brava!😍
Grazie di cuore 🙂
e si, raffinatissima penna la tua, concordo con nuvole…
Ma grazie, arrossisco… 😀
Molto interessante, brava!
Felice che ti ia piaciuta, grazie! 🙂
Deliziosamente raffinata, una descrizione della lussuria bellissima. Un caro saluto
E’ un peccato che ispira… 😀 grazie, ricambio il saluto 🙂
Interessante…mi piacerebbe conoscere la storia di questi racconti…come è nata l’idea di scriverli, con quali ispirazioni, con che intenti… 🙂
Sono nati da un laboratorio di scrittura in tema di alcuni anni fa. Credevo di non saper scrivere su un soggetto “prescritto”, ma questo era così affascinante e vasto e al tempo stesso così personale, che non ho sentito affatto il peso del vincolo, anzi, è come se l’avessi scelto io 🙂
Uno scritto davvero originale mia cara Davvero complimenti. Isabella
Davvero grazie 🙂
Un abbraccio, buona serata
Alexandra
Complimenti meritati mia cara. Dolce notte. Isabella
Me-ra-vi-glia!
Io poi adoro la figura di Lilith e tu hai saputo darle voce.
Bravissima!
Sì, è una figura interessante, piena di sfumature, di misteri, di storie e di contraddizioni. Ideale per scriverci sopra 🙂
Grazie!
Un modo originale per parlare di Lilith, la luna nera. La parte oscura di noi.
La parte oscura, la parte rimossa, la dea madre rinnegata… tante letture possibili. Mi fa piacere che tu abbia apprezzato la mia 🙂
Era decisamente interessante.
come componimento poetico è molto molto bello, ma quello di Lilith è un archetipo universale che esula dalla interpretazione letterale e faziosa della favoletta giudaica, che concordo sia gretta e becera. Lilith È un vampiro, È un demone, perché ne è il simbolo. Il piacere derivante dal sesso è una cosa, ed è blasfemo rinnegarlo, ma la lussuria è tutt’altro. Quando c’è la lussuria non può esserci Amore, ed infatti Lilith è sempre in compagnia eppure è incommensurabilmente sola, vive in un deserto. Non è capace di Amare e non è Amata, e la sofferenza la porta ad odiare, distruggere e nutrirsi del frutto dell’Amore altrui.
Un saluto, e spero non si sia colto un senso negativo nel commento 🙂
No, nessun senso negativo, ma Lilith è una figura con molte sfumature, molte letture e molti miti anche contraddittori tra loro. Ovviamente io mi sono presa la libertà di interpretarla a modo mio. Licenza poetica, appunto, per così dire 😀
hai detto benissimo, se ne son fatti talmente tanti utilizzi di sto nome, a fini più o meno strumentali, che è difficile riprendere il bandolo della matassa…
già l’ho fatto, ma rinnovo i complimenti per lo scritto in se 🙂
Grazie 🙂
come molto modestamente confermi, è una lettura dal tuo punto di vista di un mito che può essere guardato da tante angolature (forse ognuno di noi ha nell’intimo la sua angolatura). La tua composizione – bellissima per come l’hai costruita – ci costringe alla introspezione. Qualìè la mia lussuria? E poi nei tempi moderni col sesso ridotto a mero esercizio fisico, ha senso ancora parlare di lussuria? E altro. Brava.
Ognuno di noi sceglie come vivere il sesso, se come mero esercizio fisico o altro di ben più importante, intenso e vero, e come giustamente dici, ognuno ha la “sua” lussuria. Sono davvero contenta che ti sia piaciuta, bello questo andare a ritrovare scritti passati… grazie di cuore! 🙂