Pietre e parole

Lascio andare il tempo per la sua strada, io sono qui bloccata tra il voglio e il posso, tra il farò e il sono, un grumo di stanchezza che è questo voler essere sempre altro, questo non bastarsi mai che mi impasta la lingua, mi fa incespicare nelle mie parole incerte, le finestre del mio istinto sono chiuse e io non riesco a capire quello che mi dice. Voglio divertirmi e giocare e sorprendere gli altri e me stessa, vorrei che i miei pensieri fossero mongolfiere, aquiloni, deltaplani, qualcosa di leggero e colorato per acchiappare il vento e volare, senza zavorre, vorrei sentirmici dentro come in una di quelle tende dove d’estate si può mangiare fuori al riparo dai raggi troppo roventi del sole, ma lasciandolo comunque entrare, senza porte, senza sbarre o muri. Vorrei che queste lacrime smettessero di arrossarmi gli occhi senza nessuno scopo e sciogliessero almeno la pietra che sta qui sul polmone sinistro, proprio vicino al cuore, non tanto da schiacciarlo o fermarlo, ma abbastanza da porgli comunque un freno, farlo sentire minacciato e sotto assedio, abbastanza da non lasciarmi sentire il respiro. E mi par quasi di vederla, rotonda e liscia, neanche tanto grande o pesante, per meglio nascondersi, se vuole, che quasi non ti sembra più di averla, ma con degli spuntoni aguzzi per entrare ben bene dentro e far male, delle lamine che sanno tagliare bene, se solo gliene salta il ticchio. Coraggio, fiducia, amore, tenacia, dolcezza, creatività, entusiasmo, passione, luce, incanto. Sono sempre queste le parole che mi rigiro nella mente e so che solo queste possono alleggerire il peso. Non sempre è facile metterle in pratica ma riconoscerle immagino sia già un buon passo avanti… poi si tratta di riconoscere luoghi, persone e oggetti che danno forma e sostanza a queste parole.

22 Pensieri su &Idquo;Pietre e parole

  1. Non è sempre facile bastarsi, non è semplice praticare la leggerezza, soprattutto se l’anima è sensibile, profonda ed esigente come la tua.
    Poi basta poco, una risata, un sorriso, una carezza e il grumo si scioglie, la pietra scivola via e smette di fare male. Un abbraccio ❤

  2. speriamo che torni a volare…. ma anche se si vola già di indole, a volte le zavorre arrivano… e sono pesanti tanto da farti cadere in una buca…. pero guardando bene magari c’è una cordicella per arrampicarsi ed imparare di nuovo a saltellare e poi a volare…… sono molto sensibile all’argomento…

  3. Queste sensazioni a volte caratterizzano anche il mio essere. Dovremmo cercare a volte di vivere pensando solo alle cose semplici. La vita scorre senza che noi possiamo far qualcosa per fermarla. Un sorriso! Lila

    • Non possiamo fermare la vita che scorre ma possiamo fare in modo che sia più “nostra” possibile, Questo non è facile senza andare anche qualche volta a scavare in profondità. Può far male ma alla lunga serve. Non siamo esseri semplici, almeno io credo di non esserlo e nonostante tutto, in fondo mi va bene così. Un po’ di leggerezza in più certo, a volte la vorrei, e a volte c’è. Gli aquiloni in questo momento stanno tornando a volare. Forse poi torneranno anche a farsi sentire anche le zavorre, ma so che comunque non sono mai distruttive. Sono sassolini che danno fastidio, e dando fastidio ti costringono a rimettere alcune cose in discussione, a interrogarti. E poi si torna a volare e si arriva più su 🙂

  4. Mi sono riconosciuta in queste tue parole. Vivo la sensazione del non bastarmi o del non essere abbastanza. Sto faticosamente trovando il mio modo di arginarla, ma credo sia diverso per ciascuno di noi.Comunque, per quanto mi riguarda, un po’ del segreto credo stia nel fare lo sforzo di prendere le cose con un po’ più di leggerezza; non vuol dire essere superficiali, ma vuol dire cercare di vedere le cose nella giusta dimensione e senza dare a un sassolino l’importanza che avrebbe una valanga di macigni.

    • Anche se ne ho citate altre nel testo, leggerezza è sicuramente una delle mie parole chiave, quella che cerco di raggiungere, a volte riuscendoci, altre meno. Non a caso parlo di aquiloni, mongolfiere e deltaplani 🙂
      Penso che quasi a tutti succeda di non “bastarsi”, che poi in fondo è il lato oscuro del “non accontentarsi” che a me piace tantissimo però appunto, a volte porta a dirsi “non ne so abbastanza”, “non è abbastanza quello che sto facendo”, o addirittura proprio “non mi basto”. Sono momenti, qualche volta periodi. Non facili. Ma poi si acchiappa la prossima mongolfiera, ci si caricano i pensieri e li si fanno volare 🙂
      Grazie di cuore, buona giornata e buona settimana 🙂

  5. La tua eccessiva esigenza trapela… anche dai ritmi indiavolati che tante volte, tra il serio e il faceto (e l’aceto! Lo so di averti corrosa…) ti ho rimproverato. Però se esser eccessivamente esigenti da quegli occhi arrossati significa permetterti di scrivere pezzi così belli e intensi, allora che non ti salti il ticchio di ammorbidirti con te stessa mai 😘

    • C’era chi diceva “le parole sono pietre” e a volte è vero, ma io uso le parole per alleggerire le mie pietre. Da tempo mi sono ammorbidita con me stessa, per poter riuscire a farlo con gli altri. A volte torna fuori quella parte “esigente”, scrivere la tiene a bada, la accudisce e la contiene come se fosse una bambina che vuole tutto e che tutto non può avere ma va comunque “coccolata” un po’. Scrivendo regalo bellezza alle mie giornate e quindi alla mia vita. Forse qualche volta un po’ anche agli altri. Spero… 🙂
      Un grazie grande grande… smack 🙂

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