Lavorare ascoltando Mozart, con un gatto acciambellato sulla sedia accanto. La sera, guardare un telefilm particolarmente amato. Andare avanti con quel libro che è una delle cause di certe tempeste emotive ma anche il momento in cui sono più vicina a me stessa e faccio qualcosa per realizzare un sogno importante. Fare una lavatrice, guardare i fiori sul balcone, tornare al libro, scambiarsi un abbraccio prezioso e poi scrivere ancora. Momenti necessari alla sopravvivenza, ma mi manca scrivere a te. Dicevo qualche giorno fa che sono una lottatrice, e non mi arrendo, no, I won’t give up, ma la battaglia contro la paura di non credere più a niente è la più difficile di tutte e io ti prego, ti prego, ti supplico (begging is supposed to be humiliating. I don’t care), non lasciare che io ti perda e mi perda perché ho paura. Le piccole cose danno molto ma senza qualcosa che vada oltre rischia di mancarmi il senso e il fiato. Quasi faccio forza alle mie dita e ai miei pensieri, per scrivere a te, sperando di tornare a sentirti.
Bellissima. Mi piacerebbe essere il destinatario di questi straordinari pensieri. Posso illudermi che lo sia, grazie a te!
In un certo senso, è destinata a chiunque la legga. Grazie 🙂
E’ chiaro, ma chiunque sono tutti e io vorrei essere solo io. Ma va bene uguale.
❤ ❤ ❤
❤ ❤ ❤ a te 🙂
Mi sento un po’ come te… Bella riflessione, bello tutto, come al solito. 🙂
Grazie 🙂
Figurati 🙂
🙂