Poco da dire per questa giornata, se non che una conferenza internazionale di traduttori (organizzata dall’American Translators Association) che si tiene in un mega-hotel con 17 piani di hall (la più grande al mondo) ti fa sentire che la professione è tutt’altro che secondaria e che il modo in cui viene percepita dipende tanto da come chi la esercita è in grado di presentarla.
La scultura nell’atrio è intitolata Eclipse ed è di Charles Perry.
Per il resto, solo un altro paio di foto del pub dell’albergo scattate prima di uscire, e alcune immagini della città al tramonto, un altro frammento di bellezza colto tornando a piedi alla fine della giornata di conferenza.
Cavolo. Avrai poco da dire, ma che bello!!!!
Ma grazie!!!! 😀
poche parole ma molte immagini.
alla prossima puntata
tutto grandioso, in stile super-america!
Vero. Infatti non sono d’accordo con chi dice che San Francisco è la più europea delle città americane, o per lo meno, forse è la più europea (non ho termini di paragone per dire che non è così) e ha sicuramente alcuni elementi europei nell’architettura e nel paesaggio, certi scorci che sembrano mediterranei, certe luci, le case vittoriane, forse anche l’apertura mentale, potremmo dire, se vogliamo attribuirla a influenze europee (direi che sicuramente non è una città ipocrita o puritana, ecco). Però è anche estremamente americana, nella gentilezza come stile di vita (che mi dicono appartenere all’America in generale), nell’importanza dello spirito di iniziativa, nell’orgoglio, in altre luci, in questo amore per la grandiosità e… per il kitsch, a volte 🙂
Questa almeno è la mia netta impressione.
Che carino il pub!
Sì, è una delizia. e facevano certi muffin per colazione… 😀
Li posso solo immaginare… e potrei mettere su qualche chilo solo così 🙂