Un minuscolo silenzio

Si apposta il giorno agli angoli del cielo,
in agguato dove le stelle fiduciose
abbassano la guardia
I mattini allo sbocciare li guardo senza coglierli
li preferisco sul loro cielo, proprio come i fiori
li preferisco sul ramo che in casa dentro un vaso
Vieni, amor mio, che le ali di fuoco del tramonto
porteranno in volo il mare,
ahi, queste foglie in fiamme nel mio petto
il verde che si fa oro e incendio
rabbrividisco a quel che brucia e non si spegne,
ma mi libera le mani perché non si può scrivere
adagiati sui petali rosati delle magnolie in fiore.
Perdonate il silenzio sul morso del gelo,
sullo sguardo imperterrito dei rapaci
sull’onda feroce che inghiotte le anime dei vivi
ma io ho bisogno d’ossigeno e rugiada,
bevo dalle tue mani la carezza del mondo,
mi curvo sulla terra per dare vita ai semi.
Vieni amor mio, che ho appeso
ai rami del tuo albero un cielo di parole
rifiorirò nella tua voce, nel tuo chiaroscuro,
neve candida del giorno e lampo notturno:
sia la mia bocca il frutto che s’apre
per dissertarmi all’acqua del tuo fiume,
la tua mano sul mio cuore, sia io la tua penna,
la tua spada, la risata gialla del sole
il fiato trattenuto di chi ascolta, fermando
per un istante il ritmo dei passi, il ciclo
delle stagioni solo per il tempo
di un minuscolo silenzio.

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