Portami la musica al corpo

Portami la musica al corpo,
raccontami i silenzi nelle dita,
un lento adagio, la carne nelle note;
con spinosa tenerezza scioglimi
di pioggia calda sulla schiena,
parlami dell’acqua, di come lentamente
prende la forma d’ogni spiraglio
imbevendo la mia terra a poco a poco
per poi travolgerla, cingerla d’alte onde
un vortice tra cavalcata e danza,
a ritmo di flamenco.
Mi guarderai tremarti tra le braccia?
Come la cetra dell’aedo mi risuona
nelle vene il tuo sorriso in volo.
Ti sento come l’aria che rabbrividisce appena,
mentre la sera si dischiude, ancora spettinata.
Sogno le improvvisazioni jazz delle tue mani
mille volte viste e mai avute addosso,
luce di fiume oscuro, luna crepitante,
la pelle in cerca di respiro, il ventre nudo
che accoglie l’universo e s’inebria
del fiore primordiale della vita,
un magnifico blues sui petali caduti
del mio inutile pudore.
Attraversami, dolce straniero,
come attraversa il fiume il cielo della notte,
chiedo la tua carezza che prende il tempo
e ne fa ciò che vuole, il sublime dolore
di lasciarmi prendere a piccoli morsi,
di affondare nel mare della tua pelle.
In questo spazio prezioso tra realtà e vita
fatti tempesta lieve, ora che ti ascolto,
disegnami la mappa delle tue stelle:
le mie mani, come rondini indomite,
cercano il tuo Sud.

39 Pensieri su &Idquo;Portami la musica al corpo

    • Col riferimento a Neruda mi rendi felice, credo sia noto, fin dal titolo del blog, che “oso” considerarlo come uno dei miei maestri, e forse ancora più felice sono per essere riuscita a trasmettere quel senso di “delicatamente inebriante che appunto volevo dare e che tu hai letto così bene, Grazie infinite!

    • Non è la prima volta che mi dicono del ritmo nelle mie “poesie” e la cosa mi sorprende sempre, visto che quando canto e ballo (o meglio, ci provo), la cosa che manca sempre è proprio il ritmo. Mi fa piacere che non sia del tutto assente dalla mia vita 😀

      • Naaaa io suono come sai. Quando ballo o canto è un disastro. Il ritmo lo applichi alle cose che possiedi. E tu la poesia la possiedi. Io credo non esista arte senza ritmo in senso lato.

  1. Complimenti, una poetica miscela di dolcezza, profondità, leggerezza, fortemente sensuale in modo delicato, ma notevoli gli accostamenti con la musica. Sai all’inizio ero un po’ scettica invece mi ha preso completamente.
    Ancora complimenti. Gio’

  2. Piaciuta, tantissimo. Da rileggere e assaporare in tutte la sua musicalità, allusività, delicatezza del tocco lieve di carezza in punta di dita. Complimenti.
    A tanta poesia nell’aspirare all’essere cercata, sfiorata e avvolta, al condividere piacere e tenerezza, che si fa musica e danza, improvvisazione delicata (note jazz sulla pelle), mi viene spontaneo contrapporre una ricerca stanca e svogliata, di un piacere sordo e immediato, sfiorito, muto; una gestualità rozza e non rispettosa, stonata e zoppa… Il contraltare ingiusto e deplorevole di tanta bellezza, di tanta arte. Perché anche l’amore, il fare l’amore ne è espressione. Ma bisogna saperne essere degni interpreti.
    Perdona la divagazione. Ancora complimenti per i tuoi versi equilibrati, delicati, suadenti. Che interpretano e ispirano il desiderio.
    Un saluto,
    Paolo

    • No, invece sono contenta quando si divaga, anche da una “poesia” possono nascere riflessioni, pensieri, associazioni di idee, e poi è un commento bellissimo, oltre che attento e “pensato”, per cui ti perdono ancora più volentieri 🙂

      • Bene, grazie, mi fa piacere. (come mi fa piacere divagare e ricevere i giusti spunti e stimoli a farlo)
        Varrà dire che tornerò presto a importunarti e farmi perdonare. 🙂
        Un buon fine settimana,
        Paolo

  3. ” mi guarderai tremarti fra le braccia?”Quando l’amore domanda occhi ,perché non sia un amore fatto in fretta ,ma una danza lenta che sa “portate musica al corpo” attraverso lo sfrigolio di dita e mani a solfeggiare il piacere .Una meraviglia di poesia .

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  6. complimenti Alexandra, davvero versi molto sensuali e ritmici. Perchè non mi mandi una poesia inedita per la rubrica Una Poesia per la Sera di Circolo 16. Sto raccogliendo piccole gemme da proporre ogni sera. Un abbraccio forte. Natale

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