Anche quest’anno è arrivato il tempo delle stelle cadenti, ma forse questa volta non le cercherò. Non ne sono sicura, del resto sono cose che richiedono una decisione istintiva dell’ultimo minuto.
I desideri degli anni scorsi, anche quelli che sembravano più ingarbugliati e confusi, sembrano sulla strada per realizzarsi; soprattutto, non ho perduto quel senso di meraviglia, quella felicità che resta anche quando attraverso momenti dolorosi e difficili. Penso che c’entri col fatto che comunque, per realizzare le cose per me importanti, ci sto lavorando qui e adesso, sto dedicando la vita a quello che desidero molto più che a quello che “bisogna fare” o che sembra più “adeguato” e meno pericoloso.
Del resto, chissà se si vedranno. Oggi il cielo è opaco, livido, il sole non è scomparso, ma c’è un’aria triste; so perfettamente che mi sto facendo suggestionare, ma mi sembra un’aria non priva di calore e però anche adatta al pianto, o a un umore ballerino com’è il mio in questo momento, sospeso tra un agitato vento quasi autunnale, la quiete immobile, appesantita dall’attesa, e una pioggia di rinascita, refrigerio per tutto quello che sta appena germogliando o non è ancora sfiorito, ma è riarso dalla sete.
Sono in partenza per un viaggio breve ma denso di cose belle. Domani, proprio, di tutti i giorni possibili dell’anno, vado a cogliere i primi frutti di questa scrittura che ti coinvolge così tanto. Non credo sia poi così fuori luogo. Prima di tutto, vivendo intensamente e cogliendo l’attimo, con tutto quello che arriva, credo di rispettare molto di più tutto il modo in cui hai vissuto di quanto non farei se restassi a casa a piangere (cosa che ho fatto in altri momenti, e sicuramente farò ancora, pensando e scrivendo e guardando i tuoi lavori, ma c’è un tempo per ogni cosa).
E, secondo punto non meno importante, una delle poesie premiate non solo è scritta per te (come praticamente tutte, ormai), ma è una di quelle in cui “ti sento” di più. E dovrò leggerla io, te lo immagini? Davanti a un pubblico. Sarà tanto se riuscirò a tener ferma la voce. Mi sembra comunque che ricordarti in questo modo abbia una sua bellezza particolare, un suo senso profondo. Al momento giusto spero di poter sentire, come in quei sogni così preziosi, la tua mano nella mia, il tuo sguardo, e ricordare poi di quando, nella realtà, citavi quel “vecchio pazzo” per il quale le persone erano come fiori, e dicevi che stare davanti a un pubblico è come camminare in un giardino.
Sono sempre belle loro le stelle cadenti…non lasciano indifferenti
No, restare del tutto indifferenti credo sia impossibile in effetti
😊❤🙏
Domani, quindi, sarà come raccogliere una stella e conservarla gelosamente nel cuore.
Auguri 🙂
Hai capito profondamente. Grazie, un abbraccio 🙂
Daje, Alex!
Domani le stelle brilleranno di più e sarano loro a darti la forza di affrontare il palco, il pubblico e il microfono in mano.
Ed io sarò lì, da qualche parte, ad applaudirti!
😍
le stelle cadenti e i desideri… Vedo le stelle cadenti ma mi dimentico dei desideri. Rimango sempre affascinato da quelle scie luminose.
Una piccola vacanza per raccogliere i frutti di tanto amore.
Ciao Ale! Partecipa anche tu al giochino di mezza estate! https://giacani.wordpress.com/2017/08/13/un-due-tre-ferragosto/
Sarà fatto 🙂