La lettrice della domenica – La felicità

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Ho comprato La felicità – Saggio sulla gioia, del filosofo francese Robert Misrah (Elliot 2013, traduzione di Armido Rizzi), esattamente per il motivo che si può immaginare: finalmente qualcuno che parla di gioia, che le dà dignità e importanza, almeno pari a quella della “angoscia esistenziale”. Non è un libro facile, non lo si divora in un paio d’ore, anzi, va letto e riletto con calma, spesso riprendendo i concetti per capirli a fondo, almeno, per me è così, ma questo non toglie nulla al piacere della lettura, al contrario. Non è un manuale su come migliorarci la vita in dieci giorni. Si passa per Aristotele, Spinoza, Sartre, Onfray…

Ci sembra che solo una vera conoscenza di che cosa sia la felicità in sé stessa potrà illuminarci sulla contraddizione apparente del nostro tempo (drammatico ed edonista insieme). E solo questo tipo di conoscenza (di essenza) ci permetterà di accedere realmente a quello che desideriamo profondamente sotto il nome di felicità. Solo quando disporremo di tale conoscenza (che non è nulla di meno che una filosofia) saremo autorizzati a pronunciarci sull’accessibilità di questo bene supremo che è la felicità concepita con chiarezza.

Il problema infatti è quello della natura stessa della coscienza. La felicità non si può più limitare a essere un’opinione. Dobbiamo, per conoscerla (“saperla” e “viverla” ), essere informati prima di tutto sulla natura della coscienza, sui suoi poteri, sui suoi aspetti e la sua vita.

[…]

 

2 Pensieri su &Idquo;La lettrice della domenica – La felicità

  1. Già… chissà per quale arcano motivo si tende a prendere maggiormente sul serio chi ci parla di “angoscia esistenziale” e “vivere per la morte” mentre si tende a snobbare chi, invece, guarda al mistero della vita da un’altra prospettiva, indagando sul tema della gioia e della felicità che, in ultima analisi, dovrebbe essere il fine ultimo della nostra esistenza.
    Senza nulla togliere ai vari Kierkegaard e Heidegger, ben venga qualcuno che ci offra una chiave interpretativa per avvicinarci alla conoscenza della natura della nostra stessa coscienza, aiutandoci a compiere il primo passo fondamentale verso la realizzazione dei nostri più intimi desideri.
    Ti ringrazio per il suggerimento alla lettura di questo saggio 🙂

    • Infatti, me lo chiedo sempre. L’angoscia, come il famoso “lato oscuro dell’animo umano” esistono ed e’ giusto indagarli, ma esiste anche quello luminoso, e forse non sarebbe poi male valorizzarlo un po’. Grazie a te!
      Alexandra

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