Quando dico che amo la California… il neo-governatore Gavin Newsom parla apertamente di genocidio e presenta scuse formali ai Nativi, che apprezzano, e sperano che questo porti anche ad azioni concrete (ad esempio nel campo dell’istruzione). Trovo che riconoscere le responsabilità, anche per cose accadute in passato, sia il segno, per le persone come per gli Stati, del positivo raggiungimento di una “vera” età adulta. La parte bambina va benissimo, se si è però in grado di superare l’immaturità, le rabbie e i capri espiatori infantili. Una politica diversa è ancora possibile.
Una politica diversa è possibile. Ma in Italia?
In Italia, oh dolce Italia, in Italia è già primavera… 🎵🎶 Purtroppo a parte le battute condivido il tuo sconforto, ma non si sa mai. E piuttosto che dire tutto il male possibile della situazione (anche se lo penso) preferisco cercare esperienze diverse, altre possibilità a me più vicine, che mi confermano tra l’altro che senza rabbia e chiusure si vive (molto) meglio. Non voglio dire felici per non esagerare, ma sicuramente più contenti.
Pienamente d’accordo con il tuo pensiero!
Bisogna essere onesti e anche educati per porgere le scuse , viva la California
D’accordissimo
Viva viva!
chiedere scusa è sempre onorevole, ma speriamo che siano scuse sincere e non di facciata, perché purtroppo un America ne ho viste tante e troppe…
Da nessuna parte, credo, le scuse sono sempre sincere, ma due cose mi danno speranza, la reazione positiva dei destinatari e il fatto che in un clima che negli Usa al momento è un po’ come qui, noi siamo i meglio, perfetti infallibili e soprattutto con tutti i diritti, e tutti gli altri vengono dopo (o mai), parlare di genocidio e chiedere scusa mi sembra acquisti un valore doppio.
chiedere scusa è anche un atto di umiltà.
Infatti. E anche quella di questi tempi è merce rara…
come sono d’accordo