Dialogo svoltosi qualche giorno fa, ultime battute, in realtà, di un fuoco di fila di domande esistenziali, racconti di sogni e delle loro relazioni con la realtà (tipo: qualche volta succede che quello che sogno poi si realizza; ma se sogno di volare significa che posso raggiungere qualcosa di bello?), riflessioni sulla solitudine…/ A conversation we had a few days ago, the home straight, actually, of a barrage of existential questions, accounts of dreams and their link to reality (such as: it sometimes happens that what I dream happens in real life. If I dream of flying, does it mean I can achieve something?), thoughts on loneliness…
Figlio (dodicenne) / Son (twelve years old): mamma, qual è la cosa vuoi di più di più nella vita, quello che ti piacerebbe tantissimo ottenere? / mum, what is that you want most in life, that you really really want to get?
Io (mamma) (dopo un momento spiazzamento) / Me (mother) (taken aback for a moment, then): essere felice e rendere felici altre persone / be happy and make some other people happy
Figlio / son : io vorrei più di tutto una vita normale / me, I want a normal, life, most of all
Io /me: cosa è normale per te? / What is “normal” for you?
Figlio / son: non so, è che mi sento diverso a volte / I don’t really know, it’s that I feel different (from others) sometimes…
Io (un po’ a corto di parole) / me (a bit at a loss for words): cosa significa “diverso” per te? / what is “different” for you?
Figlio / son: non lo so di preciso…. però possiamo fare una pausa adesso? / I don’t exactly know… but can we take a break now?
Io / me: Sì, certo, possiamo fare una pausa (retro-pensiero: meno male!) / Yeah, sure we can (while I was thinking to myself: thank goodness!)
Ma… continua… (ne sono certa)
But… to be continued… (I’m pretty sure of it)
🙂