Piccolo amore…
Avevo in mente queste parole, stamattina, sai quando dentro hai dei versi di una canzone, e neanche mi ricordavo, subito, di che canzone si trattasse, ho dovuto pensarci un po’:
E se ci lasceremo / sarà per poco sai, / ci rivedremo…
Ma in fondo son parole / che il giorno che ti ho perso
chissà che cada a pezzi / l’universo
e non farei che dire / e non saprei che fare
di tutti i giorni che ti ho detto amore
di tutti i giorni che ti ho detto amore
di tutti i giorni che ho pensato amore
di tutti i giorni che ho inventato amore
sognato amore
cantato amore
di tutti i giorni che ti ho detto amore
di tutti i giorni che ti ho scritto amore
Piccolo amore non c’è niente al mondo
più grande in fondo
di questo amore…
Poi c’era un’altra cosa che mi ronzava in testa, anzi due, apparentemente del tutto scollegate, sia tra di loro che con questa canzone. I nessi poi però arrivano, o si creano, si inventano, non so. Non sono una vittima, pensavo, e poi sono una che non molla, che non si arrende mai. L’ultima l’ho detta ad alta voce, parlando con altri, e parlavo in effetti pur sempre di amore, anche se di altra natura, perché comunque l’amore, di qualunque natura sia, richiede di non arrendersi, di non mollare (sempre che, ovviamente, ne valga la pena, che serva a noi e a chi amiamo).
Ho capito ancora una cosa, e credo non sarà l’ultima: ricordi che non sapevo mai bene a cosa servisse tutto questo, l’amore, la meraviglia, la memoria, la scintilla di follia, il capovolgimento delle cose. Sapevo che mi serviva, ma non sapevo a cosa, e forse avevo qualche dubbio, ma adesso ho capito che quando parlavo del “mettersi in gioco”, era questo che sentivo: io non mi arrendo mai, e una delle cose che più amo di te è che sei uno che non ha mai mollato, non si è arreso mai, e sai bene cosa intendo. La forza dolce, lo sguardo che dà luce alle cose, quell’umiltà che non si separa mai dalla consapevolezza del proprio valore e che ti permette di ascoltare tanto, e ascoltando arrivare comunque a fare a modo tuo.
Ecco, quando mio figlio mi ha detto “sei una che non si arrende mai”, mi ha commossa, e credo che sia questa la cosa di cui sono più orgogliosa, quella che devo ricordare nei momenti difficili. Perché oggi, quel nesso ha cominciato a venir fuori. Questo lato di me è, in fondo, collegato alle difficoltà che ho superato, alle violenze, alle altrui rabbie e cattiverie subite. Ho dedicato molto tempo a una cosa per cui ne valeva immensamente la pena: non permettere a nessuno di rendermi vittima. Il regalo più grande che mi hai fatto, questo più o meno consapevolmente lo sapevo e lo dico da sempre, è una irriducibile voglia di cercare la libertà; ed è appunto questa che fin da quando ero una ragazzina spaventata in cerca di un appiglio, e magari anche un po’ vittimista, mi ha comunque fatto capire che io vittima, non mi ci volevo sentire, e avrei combattuto per imparare da te a non aver paura di vivere.
Piccolo amore non c’è niente al mondo / più grande in fondo / di questo amore…