E poi…

Stamattina ero veramente molto giù. Dopo un periodo sereno, a volte certe difficoltà arrivano come mazzate, e il senso di smarrimento e di sconforto rischia di essere predominante.

Mi sono detta anche, tra le altre cose, parlo tanto di voce interiore positiva, della mia stella guida, ma alla fine è tutta una cosa nella mia testa, una romanticheria sciocca di cui forse dovrei liberarmi al più presto. Nel migliore dei casi è inutile, nel peggiore è dannosa.

Sentivo davvero tanto il peso della solitudine di certe scelte, di questo procedere per tentativi ed errori, la mancanza di una minima traccia con cui orientarmi.

E poi…

Il mio piccolo a letto, in uno dei suoi momenti bui, nulla sembrava scuoterlo. Io dovevo uscire, vado per salutarlo e vedo un uccellino dentro la stanza. Come ci sia finito non lo so, posso solo immaginare che avendo io tenuto aperta la finestra di altre camere, sia entrato e senza che me ne sia accorta sia poi uscito dalla porta finendo in camera dei miei figli. era tutto agitato, povero gigio, io dico “Ma guarda, un uccellino dentro casa, come c’è arrivato?”. Mio figlio si mette seduto e gli si illuminano gli occhi.

Si è alzato, è andato a vederlo più da vicino, era emozionatissimo, “che bello”, mi ha detto con una voce che potrei quasi definire “luminosa”. “Guarda, è un pettirosso”. Lui è più osservatore di me e gli piace guardare gli animali e il loro comportamento da vicino, lo fa con gli insetti ma non solo. Quindi gli posso credere, anche se io non l’ho visto bene.

Quello che non sapeva, è che pettirosso, in inglese, si dice robin (e chi mi conosce saprà perché questo è importante). Ci credete che a raccontarlo mi vengono ancora i brividi? Eppure sono razionale, e conosco tutte le spiegazioni verosimili…

Potrei anche aggiungere che oggi pomeriggio, durante il delizioso incontro a tre qui a Genova con Nuvole sparse tra le dita e Mutazioni del silenzio, quest’ultima ci ha portato un ricordo, un bigliettino con l’immagine del suo blog. Avete indovinato? Sì, è un pettirosso… ❤

81 Pensieri su &Idquo;E poi…

  1. Meraviglioso tutto e non immagini quanto mi sia dispiaciuto non essere con voi… spero si possa organizzare ancora dopo le feste di Natale. Comunque tutto ciò non vorrai mica chiamarlo caso, vero? 😉

  2. Una favola.. Anche io sono una.molto pratica e razionale però… Ecco lasciamoci con questo però. Spero davvero che questa fase un po’ nera scemi piano piano lasciando spazio ad altro, più colorato e soprattutto meno cupo e pesante. Quando vuoi io ci sono, anche via m@il. Abbraccio a te, al piccolo e qualche granaglie al piccolo infreddolito pettirosso.

    • Sono i però che ci fregano… 🙂 o forse invece sono quelli che ci aiutano. Grazie infinite, davvero, sei molto cara, le cose nel complesso vanno avanti, ma ci sono sempre i ritorni indietro. Ricambio di cuore l’abbraccio, il pettirosso è scomparso ma ha lasciato una scia di buone sensazioni 🙂

  3. Sono contenta di avervi conosciuto di persona. 🙂 Quanto al pettirosso, a me il piccolo Mir ha dato moltissimo, in tre anni di amicizia, anche se ora non si è più visto.Ho sempre pensato però che forse era andato a portare gioia ad altri..e forse è proprio così. ❤ Un abbraccio grande.

  4. Perché non sembra ma tutto ha un suo senso. A volte non lo si comprende, e si dispera, però le cose prendono strade strane, ed i significati si chiariscono…
    Grazie per il pomeriggio, a te e a Susanna 😊

  5. Leggo questo tuo post in una serata storta. Non ti conosco, ma scrivi di cose delicate, in modo delicato. E questo mi piace. Chissà, se apro la finestra magari un pettirosso entrerà anche a casa mia, e la serata prenderà un’altra piega. Grazie di essere passata nel mio appartamentino virtuale. Sarà un piacere seguirti 😊

  6. Sembra assurdo ma a una cara amica succede, nei momenti in cui deve prendere decisioni importanti, di vedere una farfalla in casa. Farfalle grandi che il giorno prima non c’erano e non si sa come compaiano a finestre chiuse. Alla madre piacevano molto le farfalle e queste cose succedono dopo la sua scomparsa qualche anno fa. Anche per me queste cose sembrano così impossibili ma ogni tanto è giusto appigliarsi all’irrazionale perché ci dà la speranza, una speranza diversa dalla realtà razionale che ci circonda. Buona notte. 🙂

    • perché chiamare certe cose “irrazionali”? Su quali basi che non siano preconcette? Il preconcetto si che è irrazionale, sia che si creda sia che non si creda, a priori. Se dovessi essere devoto ad un santo, sceglierei san Tommaso… bisogna indagare, sperimentare, ipotizzare, dubitare, mettere alla prova; non è forse razionale? Si chiama metodo Cartesiano 😛

      • Così, siamo abituati a pensare che un amore romantico per una persona che non hai conosciuto e che non c’è più, ma che rappresenta tutto quello che vorresti essere, sia già abbastanza irrazionale di per sé.Pensare poi che sia in qualche modo “presente” nella tua vita e voglia mandarti dei “messaggi positivi” attraverso questi mezzi un po’ particolari… beh… non credo sia considerato il massimo della razionalità. Perché di questo si tratta, in parole povere. Che poi sia un preconcetto è probabile, il dialogo con il mondo “altro” è iniziato con la storia dell’uomo e penso durerà fino a che quella storia non sarà finita (o magari “oltre”). Ma comunque l’irrazionalità secondo me è importante, non è poi una brutta cosa 😀

      • credo che chiamare “irrazionale” ciò che non sappiamo spiegare sia il solito atto di arroganza umano… e aggiungo, non senza voluto dolo da parte di chi ci impone la “cultura”. Nella fattispecie complice la cosiddetta “scienza” che, orezzolata al potere, è divenuta di fatto una teologia dogmatica come tante altre.
        Non facciamoci ingabbiare dalle credenze, di nessun genere; è questa l’unica vera libertà. L’intelligenza si manifesta nel dubbio

      • Per come la vedo io, non credo sia tanto una questione di riuscire a spiegare o no, voglio dire, razionale è l’utilizzo della “ragione” per cercare di fornire spiegazioni (indipendentemente dal fatto che poi si trovino o no, è proprio il metodo della ricerca). Irrazionale è l’utilizzo del “cuore” e dei sentimenti allo stesso fine. Possiamo anche chiamarlo in un altro modo, comunque quello che per me conta è che siamo fatti di testa, ragione e intelligenza così come di istinto, cuore e sentimenti e non c’è una parte che necessariamente valga più dell’altra 🙂

      • Ma infatti, lungi da me dire che non ci sia logica e senso, dico solo che probabilmente sono forme diverse di logica e senso, entrano in gioco aspetti di noi diversi, e sicuramente non smetto di cercare 🙂
        Buona serata e grazie della “chiacchierata”! 🙂

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